858 km in 28 giorni a piedi in Spagna: il cammino di Santiago di Martina Hahn


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28.06.2014 19:39

16. giorno: Sebrayo - Camping Deva, 5 chilometri prima di Gijon: 30 chilometri di cui 4 sotto la pioggia forte

Tutto bene, sono arrivata, sfinita. Ora ho da fare, mi faccio sentire più tardi se riesco.

saludos, Martina

Aggiunta il 1.7.14: come vedete in quel messaggio breve a volte di sera proprio non si ha voglia o tempo per scrivere o leggere o fare altre cose. Ma stranamente per festeggiare si trova sempre il tempo. Camping Deva è solo 5 chilometri prima di Gijon ma in quella giornata non ci siamo arrivati. Vedete poi il giorno seguente.... che però per festeggiare fino a tarda notte stranamente abbiamo trovato la forza.

Qualche foto di questa giornata (sotto la pioggia non ho fatto foto)

che fare quando vedi una freccia del genere??? Puoi fare quello che vuoi, poi si congiungano i 2 sentieri.

e qui potevi decidere se andare direzione Oviedo (per prendere il camino primitivo) o per Gijon

questa era la grigliata mista per 2 persone che ho condiviso con Carlo, e i resti erano poi la nostra cena al campeggio.

quassù il primo sguardo su Gijon e qui la nostra casetta per 6 nel campeggio:

questa foto fatta al tramonto pensavo di aver fatto di una chiesa a Gijon, che però il giorno dopo si è rilevato essere di un centro culturale con università e nella torre c'è una stazione televisiva.

Camping Deva: piccoli bungalow, stretti, ma ci ha piaciuto. Accoglienza commerciale. Valutazione buona

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29.06.2014 18:56

17. giorno: Camping Deva - Gijon - Leon (18 km a piedi e circa 150 in autobus)

Ciao a tutti,

sono troppo stanca per scrivere tanto. Sono in un bar per un apperitivo e per usare l'internet del bar visto che nell'ostello non c'è. Oggi ho almeno una ragione per essere stanca, ho ballato metà della notte, non so dove ho preso la forza, ma mi sono divertita tantissimo. Come festa di addio ai "compagni" degli ultimi giorni era perfetto. Nel campeggio c'era una festa privata per omosessuali ma da mezzanotte si poteva entrare anche senza biglietto e senza essere gay. E abbiamo ballato alla grande e bevuto.

Ora sono a Leon per cominciare qui la seconda parte del viaggio sul camino Francese. Ho fatto stamattina 14 km a Gijon e ora una passeggiata fra duomo e basilica e centro historico di Leon. Carina la città ma sono troppo stanca per guardarmi di più.

Se arrivo sveglia alle ore 21.30 sarebbe bello, visto che il convento dove sto (albergue de los Monjos) fa una messa extra per pellegrini. E' questo che volevo. Ma se non ci arrivo a quell'orario e dormo già allora domani mattina ore 7.30 nella basilica c'è una messa per pellegrini. 

Nel duomo: 5 Euro entrata con audio-guida....

Qui intorno a qualche angolo dovrebbe essere una fiera con stand fuori, li visito al ritorno.

Ora chiudo, mi scusate, domani novità sulla prima tappa del camino che tanti definiscono "troppo affollato e troppo commerciale" e lo evitano. Ci sono circa 10-40 VOLTE più pellegrini qui che non nel camino del Norte.

Foto di oggi:

quassù vedete una specie di parco fitness con attrezzi e persone anziane sopra a Gijon, e la spiaggia poco dopo: 

con doccietta gratis e raccolta differenziata e noleggio sdraio per solo 1,50 Euro al giorno:

e la chiesetta che vedete sopra dal dentro qui:

e da qui sono a Leon:

con gatto sul tetto

in questa Basilica poi ho preso la benedizione del mio Camino la mattina seguente:

Saludos, Martina

Ostello a Leon: ci sono diversi. Ho dormito dai Benedectinas: accoglienza cristiana, breve messa per pellegrini (era la mia prima dopo 500 km che era per pellegrini), cena a pagamento e non communitaria, ma buona occasione per fare contatti perchè i tavoli sono sempre con 6 posti e mettono le persone insieme che parlano la stessa lingua. Colazione a donazione, buona. Valutazione BUONA anche se le stanze sono grande e i bagni non dei migliori. Ma per me la gentilezza era importante. Qualcuno con cui parlare, chiedere consigli sulle tappe ecc.

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30.06.2014 16:12

18. giorno: Leon - Villar de Mazarife, 23 chilometri

Ciao a tutti,

oggi ho fatto una etappa corta per 2 ragioni: me lo aveva consigliato un signore ieri nell'ostello di Leon di dormire domani notte ad Astorga, che è circa 29 chilometri da qui. Se avessi fatto più chilometri avrei probabilmente saltato questa città (passando solo) e mi ha detto che ci sono delle cose belle da vedere, architectonicamente.

E la seconda ragione: sono semplicemente sfinita. Oggi sarò la quinta notte di fila per me in ostelli e ne dormo proprio male. Ma dall'altra parte mi piace di avere negli ostelli la possibilità di chiacchierare con altri pellegrini. E' molto facile in questi posti a fare contatti.

Stanotte dormirò con solo 3 persone nella stessa stanza, 3 italiane. Qui ci sono pochi italiani, e tanti spagnoli e francesi. E al terzo posto probabilmente sono gli americani.

Colgo l'occasione di avere il pomeriggio libero per legge sul Cammino Francese: non ho informazioni stampate con me ma nell'ostello mi hanno dato ieri 2 fogli: uno con i dislivelli delle varie tappe e una lista con i paesi e città dove si trovano bar o ristoranti o supermercatini oppure ostelli. Non ho più nessuna lista di hotel ma non sono poi difficile da trovare. Se trovo per domani un hotel allora dormirò da sola una notte, per rigenerarmi un po' meglio. Ma il posto dove sono ora (albergue Jesus di Villar de Mazarife) ha un giardino con tavolini e una piccola piscina e così sono la prima volta in bikini. Qui fa più caldo malgrado che siamo solo 150 km più al sud e e siamo a una altezza di circa 900 metri sopra il mare. Oggi: tutto il giorno cielo blu. Che negli 16 giorni passati nel Camino del Norte avevo solo per una giornata intera. Per il resto era cielo coperto minimo metà della giornata. Così ho finalmente trovato il clima che mi piace di più.

Per quanto riguarda la vegetazione: anche li un cambiamento radicale: da tantissimi alberi e verde sono passata a campi coltivati e no e pochi alberi e vegetazione maggiormente secca / seccata.

Ieri sera sono stata a una piccola messa che hanno organizzato alle 21.30 per i pellegrini dell'ostello dove stavo. E stamattina: ore 7.30 altra messa (nella Basilica di Leon) per pellegrini. C'erano circa 15 persone "civili" cioè non pellegrini, ed io. Alla fine mi ha benedetto me ed il mio cammino il prete e abbiamo chiacchierato un po'. Ecco questo che mi immaginavo di un pellegrinaggio: se uno vuole solo fare un trekking può restare anche in Italia. Anche se ametto che l'organizzazione per i "trekkisti" è ottima: segni e ostelli. Dovrei informarmi dove poter fare una cosa del genere in Italia. Ma credo che poi mancherebbe sempre il "sentimento di gruppo" che qui c'è fra i pellegrini.

Del camino francese avevo sentito che è a tratti con TROPPI pellegrini e TROPPO commerciale: io ci sono solo 24 ore ed è presto per dare una opinione al riguardo ma fin'ora non mi sembra così. L'unica cosa "commerciale" erano ieri sera le 5 Euro per entrare nella catedrale di Leon. Questo secondo me possono anche risparmarsi, ma.... prendo le cose come sono.

CONSIGLIO per chi deve scegliere che camino prendere:

secondo me il camino del Norte è meglio per persone giovane o // e in forma. E per chi non ha interesse nel tema religione. E per chi può sopportare di portare 1-3 chili extra con se in cibo e bevande / acqua, visto la mancanza di bar/ristoranti/negozi e ostelli.

Poi certo nei prossimi giorni vi posso dire di più ma credo che ho fatto bene a cambiare camino.

Ho ancora circa 300 chilometri davanti a me, se faccio piano arrivo circa il 12 luglio a Santiago e ho tempo di andare ancora a Finisterre / Muxia. Sarebbero altri 3-4 giorni di camino se mi ricordo bene. Attualmente non mi posso immaginare di fare un passo di più di quello che è necessario per arrivare a Santiago, ma poi vedremo.

Per quanto riguarda dolori, ferite ecc: in fondo non ho niente. Direi più che altro una stanchezza generale di mente e dei muscoli. Ho difficoltà a memorizzarmi una spiegazione di strada (fino a circa 3 incroci ci arrivo, poi non ci riesco a seguire la persona, specialmente se raccontano tutto impacchettato in altre informazioni). La gamba destra ha fatto male dal linguine fino al ginocchio lato interno coscia per circa 5 giorni. Poi a Sebrayo una serata lo stinco destro: ho applicato la MSM Gel e il giorno dopo era già a posto. Questo però sembra essere il problema più frequente fra i pellegrini: lo chiamano la malattia del camminatore: metà stinco fa male come se qualcuno ti avrebbe dato un calcio. Parecchie persone sono bendate. E poi certamente le vesciche. Ho tolto ora anche la suola interna della scarpa destra perchè li "nasceva" una vescicca. E ho evitato in tal modo che diventasse doloroso.

Importante certamente applicare ogni sera una crema (io uso l'Aloe Propolis Creme) e tenere sempre le unghie dei piedi cortissimi. Così si rischia di meno (le unghie corte sono importante specialmente in dicesa).

Ho fatto ora i conti dei chilometri: Nel camino del Norte ho fatto 498 chilometri (vi ricordate che ho saltato dopo Bilbao una tappa e preso l'autobus per evitare una giornata in zona industriale). Da Leon a Santiago sono circa 310 chilometri. Perché "circa"? Perchè ci sono diverse varianti. Oggi per esempio ho preso una variante più lunga ma evitando così di caminare quasi tutta la giornata vicino a una superstrada. Così oggi sono fuori dal caos e anche una parte di domani sarà più nel verde - giallo.
E ho guardato ora anche le tappe: Santiagio - Finisterre - Muxia: in totale sarebbero 150 km in 5 giorni da aggiungere per chi ne ha voglia o tempo. Oppure solo 90 chilometri in 3 tappe/giorni da Santiago a Finisterre (fine della terra). 

Qua le prime foto del Camino Francese:

Questo qui sopra non ho capito bene: sembrano entrate in case sottoterra, specialmente visto che c'è una specie di "camino", o l'aerazione. Se qualcuno ne sa qualcosa.... informatemi.

quante freccie gialle... zona industiale dopo Leon.

la prima giornata nel cammino Francese e la prima volta che vedo uno stand con vivere a donazione per i pellegrini (sopra).

Come vedete: la vegetazione è totalmente cambiata!

Saludos, Martina

Ostello: diversi, ho dormito nel primo a sinistra "di Gesù", accoglienza gentile, stanze e bagni accettabili, ha piccola piscina, giardino, bar e ristorante. Valutazione media-buona

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30.06.2014 17:28

deviazioni, camini alternativi: scelta nel camino e nella vita

Sembra che abbia i miei 5 minuti filosofici:

stavo pensando ai chilometri che faccio qui nel camino. Spesso - direi quasi ogni giorno - c'è la scelta fra 2 camini. A volte ufficiali alternative, a volte puoi guardare la tua mappa e decidere di prendere un pezzo di strada per passare a un bar, oppure semplicemente perchè sei stanca/o e vuoi accorciare, oppure evitare un'altra collina perché il tuo ginocchio fa male. Oppure ... ci sono tante ragioni.

La maggior parte dei casi (come oggi) e la scelta fra il risparmiare qualche chilometro e per questo accettare di passare vicino o accanto a una strada grande, oppure strada asfaltata invece ti terra e sassi.

Ogni scelta ci porta sempre a diversi riflessioni:

prendo la via più faticosa e lunga ma più bella

oppure: prendo la strada e mi faccio un oretta più facile.

Per qualcuno poi l'asfalto non va bene, crea più dolore, per me invece ho scoperto che sono una camminatrice di asfalto: quando il terreno e poco nivellato, o grandi sassi ecc vado molto più piano. Sembro stanca. Appena ritornata sull'asfalto prendo velocità, ho appreso un ritmo con i bastoncini da trekking che funziona a perfezione sull'asfalto.

A volte poi PENSI solo di accorciare, invece prendi la strada e risulta più lunga. Ma spesso le viette piccole sono qualche chilometro più lungo.

La stessa decisione abbiamo anche ogni giorno nella vita, tante volte: p.es. in questi temi:

- cosa mangio ora? (fastfood, cucino, vado fuori in ristorante, mi basta un panino al volo ecc)
- faccio il lavoro che sto faccendo al meglio possibile oppure va bene anche "alla buona" (p.es imbiancando una stanza)
- lo stesso vale per il nostro lavoro: faccio oggi il mio meglio o faccio solo il minimo indispensabile che richiede il mio capo
- come mi occupo oggi dei miei bambini (non vale per me, non ho figli)
- ecc
ecc

ecc.

Come faccio io qui nel camino? Guardo la mia forma fisica, il tempo (piove??? allora non prendo la vietta che mi fa caminare sul prato e rischio solo di scivolare), ho fame, devo andare in bagno, che fanno i compagni di camino ecc.

Nessuno ci chiede qui quale via abbiamo fatto, oppure raramente fra noi pellegrino ce lo raccontiamo per confrontarci. Ma per il "timbro" giornaliero sulla Credencial basta che dormiamo ogni notte in un posto diverso, anzi: anche 2 notti in un posto andrebbe bene ma ci vuole minimo un timbro nuovo a giorno (lo danno i hotel, ostelli, pensioni, uffici di turismo, qualche chiesa, qualche museo ecc). Perciò siamo liberi e fare le nostre scelte.

L'unica regola per avere la Compostela: minimo 100 km a piedi prima di Santiago. Vuol dire che fai 700 km e poi crolli: niente premio.

Ma non è il premio per il quale facciamo il camino.

Io personalmente sono il tipo che mi fermo spesso per fare foto, per provare ad entrare in una chiesa (se aperto), di fare qualche pausa di più degli altri. E la velocità mi preferita, con la quale vado meglio: 4 chilometri a ora, in media, calcolato incluso le pause. Se faccio 5 chilometri a ora mi procuro danni, i dolori alla coscia ho causato così. Per questo prendo il mio tempo.

Lo stesso vale per me di mattina. C'è chi si alza e in 5 minuti è già in camino. Io normalmente ci metto un ora dal letto alla porta, se c'è la colazione nel posto. Se no: un po' di meno. Ma se posso (vuol dire che non camino con altri insieme che si preparano più velocemente) mi faccio la doccia anche di mattina, mi do la crema, mi curo un po', faccio con calma le cose. Non siamo mica a un corso di velocità.

Oggi ho parlato con un argentino che vive da tanti anni in Spagna: ha fatto i 500 chilometri in 1 mese, e un francese invece ha fatto 1000 km in 25 giorni. E caminano pressapoco nella stessa velocità: solo che uno si ferma fra le ore 12.00 e 14.00 e l'altro farà molto più ore. Se immaginate che ho fatto i giorni nei quali ho fatto i 40 chilometri più o meno 10 ore di camminata: potete immaginare quanto stanca ero dopo. Solo il camminare non sarebbe un problema. Ma i 10 chili che uno porta in giro si: questi sono "frenanti". Oggi mi sono accorta che sento meno lo zaino grande di dietro, ma poi dopo qualche ora lo sentivo come sempre.

 

 

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01.07.2014 19:01

19. giorno: Villar de Mazarife - Astorga, 33,6 chilometri. Pochi minuti di pioggia ma freddo, sono sfinita

Ciao a tutti che mi seguono in questa avventura.

Oggi ho fatto con grande fatica 33,6 chilometri. Dopo 26 chilometri sono crollata, volevo fermarmi alla prossima panchina ma già dopo circa 200 metri mi sono fatta “cadere” come sacco al lato della strada sul asfalto.

Ho fatto una piccola pausa, e cambiato le scarpe e dopo solo 10 minuti mi sono rialzata, altrimenti sarei ancora li.

Il camino era quasi tutto piano. Dopo Ospital De Orbigo potevo decidere se camminare vicino una strada abbastanza trafficata su un sentiero extra, oppure fare 2 chilometri di più e passare per una collina. Visto che ero già stanca e che cominciava a piovere ho deciso per la via vicino la strada. Ma a tutti voi che faranno questo tratto consiglio di prendere l’alternativa se il tempo e la vostra forza ve lo permettono.

Ora sono a Astorga. Mi avevano consigliato di fermarmi qui, un piccolo paese con circa 12.000 abitanti. C’è qualche edifico storico e bello ma è difficile trovare la bellezza d’Italia in Spagna. Lungo il camino c’era parecchia pubblicità di un Hotel 4 Stelle e uno con 3 stelle che lavorano insieme. Così ho pensato di andare a un hotel per dormire meglio oggi. Ma mi sono guardato le stanze in tutti i 2 hotel e il prezzo “non valeva la candela” – o come si dice: piccole, senza balcone, boh. Ora sono per 5 Euro nell’ostello per pellegrino, quello municipale, che mi avevano consigliato gli amici del Camino del Norte. E avevano ragione: pulito, c’è una cucina, terrazza, giardino, biblioteca, lavanderia, Wifi, ecc. Tutto. E se non arrivano altri: ho la stanza con 4 lettini tutta per me. I spazi comuni negli ostelli sono importantissimo perché è li che ci conoscono facilmente gli altri pellegrini. E’ come se ci fosse una regola “ognuno parla con tutti” ma che da segnali di voler stare per se (leggendo, lavorando al pc) non viene normalmente disturbato. E’ carino in genere l’atmosfera.

Ora sono in un ristorante. Sono le ore 17.00 ma ho trovato qualcosa di aperto: mi porteranno ora 1 chilo !!! di costole con salsa BBQ e patatine fritte.

Mi hanno detto che nessuno riesce a mangarli tutti ma che poi mi daranno il resto da portare via. Sono stata solo troppo stupida a non portarmi la mia unica maglietta calda, c’era il sole prima, ma ora è andata via così sono dentro. Ci sono 23 gradi e con il T-Shirt con le maniche corte non va tanto bene questa temperatura.

Intanto sono ritornata all’ostello e la stanza si è riempita con 2 tedesche e una italiana. E – se mi credete o no – ho mangiato tutto il piatto nel ristorante. Devono aver pensato che non ho mangiato per settimane. Dopo vi inserisco la foto se la connessione va bene. Le foto li posso inserire solo nel sito se c’è una forte connessione, altrimenti dura troppo e il processo si interrompe a un certo punto, come ieri.

Sono stanca ma se dovessi andare ora a letto (ore 18.40) mi sveglierei quando le porte sono chiuse: dalle ore 23.00 alle 6.00 non si può uscire ne entrare. Non c’è colazione qui ma spero che trovo un bar aperto. Nel camino del Norte spesso passavano 2-3 ore prima di vedere il primo café. Qua penso sia meglio.

Oggi alle 21.00 è nella chiesa di fronte un incontro di preghiera per pellegrini. Se resisto fino a quell’ora ci vado volentieri.

Ho reincontrato un italiano con il quale ho volato insieme a Lourdes. Avrai più di 70 anni e non fa il Camino per la prima volta. Ha cominciato insieme con un amico che poi ha lasciato indietro: non è facile camminare in 2 o più tutto il Camino. Come ho fatto nel Camino del Norte era ideale: a volte abbiamo camminato insieme, a volte un pezzo separato (li ho fatto correre avanti) e di sera ci siamo poi reincontrati negli ostelli. Questo era ideale. Ora qui sono solo il secondo giorno ma ci sono già faccio che vedo per la terza sera, così pian piano spero che si creerà anche qui un po’ il “sentimento di gruppo / compagni di Camino”. Fin’ora non ho l’impressione che il Camino Francese è troppo affollato o troppo commerciale, poi vi aggiorno se cambio idea.

ecco qualche foto della tappa di oggi che comincia con l'alba, fotografata dalla finestra dell'ostello, vedete anche la piscina:

Prima che ti alzi, più lunga la tua ombra ! ;-) Mi devo ricordare quando sono di nuovo a Tropea e dormo fino alle 10.00. Lì ci sono alba bellissime sopra il porto ma lo visto solo una volta...

C'era un concerto di rane prestissimo!

cicogne un po' d'appertutto!

questo manca nel Camino del Norte: qualche panchina fai da te per riposarci. Ci sono anche in versione più moderno, o più stabile ma non importa: quando sei sfinita vanno bene tutte.

primo sguardo su Astorga, poi una cosa bruttissima, l'architetto dovrebbe essere sparato, un ponte che attraversa un binario non più in uso:

 

qua su la chiesta dove hanno fatto una messa per pellegrini veramente personale e bellissima e qui un quadro di cui ci hanno regalato la foto a tutti dopo: simbolizza 2 pellegrini con una "figura invisibile accanto" che è Dio che ci accompagna nel Camino.

me davanti all'ostello

Vista dal terrazzo dell'ostello municipale, molto bello.

Cari saluti, Martina

Ostello: ho dormito in quello municipale, bella terrazza, accoglienza commerciale, cucina attrezzata per cucinare, stanze pulite, bagni un po' meno. Dovete vedere la faccia che ha fatto il signore che ho chiesto una coperta per tutti noi 4 della stanza, era troppo lavoro. Tutto sommato ok. Valutazione media.

 

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02.07.2014 00:00

20. giorno: Astorga – Foncebadon: 28,1 chilometri. 30 minuti forte pioggia e freddissimo

Racconto del 2. Luglio 2014, messo online il 3 luglio (spero) per mancanza di connessione internet

Non ne posso più. Le mie forze sono alla fine e oggi ho solo fatto 28 chilometri. La mia velocità media si è ridotta a 3,5 chilometri a ora. L’ultima mezz’oretta ha piovuto, cavolo. Sono ora nella mia ultima Shirt con le maniche lunghe, ma è a metà bagnata. Non c’è una macchina che asciuga i panni e per questo dovrei pregare oggi che si secca la roba, che dovevo per forza lavare, come i pantaloni, calze e biancheria intima. Fuori sono 17 gradi. Sono all’altezza sopra il livello del mare a 1440 metri. Domani arrivo entro 30 minuti a 1500 metri e sarà alla “cruce di ferro” dove si lascia di tradizione un sasso portato da casa.

Visto che ho cominciato il Camino del Norte non pensavo di passare qui e il mio sasso di Tropea ho lasciato alla prima tappa. 3 giorni fa ho poi preso un sasso di Leon che posso lasciare alla Cruce di Ferro. E se ho capito bene uno dovrebbe pensare – in quel momento – a qualcosa che vorrebbe lasciarsi indietro.

Sto pensando cosa fare per riprendere le forze: 12 chilometri più avanti a El Acebo dovrebbe essere un ostello buonissimo. Potrei fare una mini-tappa domani. Oppure 26 chilometri e andare fino a Ponferrada, una città abbastanza grande per avere anche un cinema. E prendere li un Hotel per 2 notti. Oppure fare tutti e due le cose: 2 mini-tape di 12 e poi 14 chilometri il giorno dopo e poi due notti a orziare nel Hotel davanti a tv, cinema, e tanto da mangiare.

Non ho serie problemi ma sono esausta. Se penso che Enzo (circa 70 anni) ha fatto tutto il Camino Francese in 25 giorni quasi dovrei vergognarmi di essere sfinita. Ma semplicemente non posso più. Dopo 26 chilometri ho anche oggi sentito il urgente bisogno di togliermi le scarpe da trekking e mettermi i sandali da Trekking ma non avevo ancora finito a chiuderli ha cominciato a piovere. E a questa altezza in montagna i 17 gradi che mi segnalava il mio termometro (che funge anche da altimetro ecc) sono stati percepiti da me come 10 gradi. Anche perché: i pantaloni erano zuppi in un batter d’occhio. La giacca da vento/pioggia ho messo come protezione sul zainetto che tengo davanti perché li dentro è il mio piccolo pc portatile. E avevo le braccia scoperte perché avevo il Shirt con le maniche lunghe messo su spalle e schiena perché con una salita abbastanza forte mi faceva troppo caldo.

Scusate,  non vorrei annoiarvi con lamentele. Ma CAVOLO, il tempo non migliora, e abbiamo il 2 luglio. E hanno detto che più che si avvicina a Santiago, più montagna e più pioggia c’è. Questa qua e la prima e più altra di 3 montagne che dobbiamo attraversare a piedi prima della metà. Domani dopo pochi chilometri poi sono circa 20 chilometri in discesa. Vorrei proprio vedere cosa ne dicono le mie ginocchi (o più precisamente: ai lati delle ginocchia si fanno sentire i legamenti o muscoli o chissà cosa quando sono parecchio in discesa).

Ora sono le ore 18.10, ho già mangiato visto che sono arrivata qui alle ore 16.00 non solo bagnata ma anche con fame. Il menu per pellegrini ha calmato la mia fame solo a metà, in media costa 9 Euro. Credo che non proverò più menu di pellegrini. Per la fame che mi trovo dopo 8 ore in media di camminare non mi basta mai. Altre persone invece basta, ma io potrei (come ho fatto ieri) mangiare una mezza mucca o mezzo maiale dopo una camminata del genere. Ma visto che la qualità non era un granché penso di cambiare dal ristorante al bar, magari hanno qualcosa che mi ispira. Se no: ho dei biscotti e 2 mele e così è assicurato che non morirò di fame, un abitudine che ho preso nel camino del Norte, dove non sai mai dove hai la “fortuna” di trovare la prossima cosa commestibile.

Qui dove sono ora non c’è niente che non qualche bar, ristorante, 3-4 ostelli e basta. Ci saranno 50 residenti in tutto. Sono così stanca che non ho nemmeno tanta voglia di chiacchierare con gli altri pellegrini, anche se ora ho chiacchierato mangiando un oretta con 2 tedeschi.

Non ho portato altro libro che il nuovo testamento per il quale forse non resta la concentrazione necessaria. Vediamo. La tv e internet non arriva in questo posto sperduto. Che fare? Boh, riposare.

Ecco qualche foto di oggìi, di mattina ancora qualche foto di Astorga, cominciando con i mosaici (va bene, non sono quelli di Piazza Armerina in Sicilia):

Palazzo di Gaudi, e ancora in dettaglio l'entrata, molto speciale:

e accanto la catedrale:

Quassù una pietra di memoria per una pellegrina morta nel suo secondo Camino

Foncebadon, che sembrava a me abbandonato da Dio....

Saluti, Martina

Ostelli ci sono diversi, ho dormito in quello sbagliato: quello della strada sinistra, primo ostello a destra. Mi avevano consigliato quello della chiesa, ma quello qui era del convento. Accoglienza commerciale, bagni pietosi, stanze un po' piene, ma c'era un lenzuola sul materasso che adirittura sembrava pulito. Già qualcosa. Non c'è una stanza per parlare insieme se non nel bar dove devi consumare, meglio evitare.
Accanto c'è un ristorante dove ho mangiato il menu del pellegrino che non era un grancchè.

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03.07.2014 00:00

21. giorno: Foncebadon - Ponferrada: 31 chilometri, gli ultimi 3 ore con dolore al ginocchio

Ciao a tutti, 

stavo per scrivere il riassunto del 4 luglio e mi sono accorta che il mio testo del 3 luglio è sparito. Molto strano. Provo a ricapitulare:

Dopo una notte quasi insonne per il russare di una ragazza giovane nella mia stanza ho fatto la maggior parte in dicesa di questa giornata, sfinita. Le ultime 3 ore faceva male il mio ginocchio destro. E' questa volta non sono i legamenti o muscoli ma sembra proprio la rodiglia.

Sono arrivata poi a una cittadina che a prima vista da lontano sembra brutta perchè ci sono molti condomini altri tutto intorno ma il "cuore" la città vecchia è bellissima. Hanno un castello ristrutturato circa 9 anni fa che è un gioiello.

Ho preso una stanza singola tutta per me con vasca, tv, balconcino (per fumare) e WIFI e così mi riposo. Di sera poi ha cominciato una festa "Dolce Templaria" che godo solo oggi (il 4 luglio) perchè ieri ero sfinita.

Una cosa carina del pellegrinaggio è che in qualunque posto che vai trovi sempre faccie conosciute e qualcuno da chiacchierare. Un consiglio per gli italiani: vedo a volte italiani che si isolano per la sola ragione che non sanno parlare che italiano. Se riuscite in qualche modo a imparare l'inglese o lo spagnolo prima di fare un viaggio come questo avete senz'altro più in tutti i sensi: contatti, scambi di punti di vista, consigli, ecc.

Qualche foto di questo giorno, cominciando con l'alba a più di 1500 metri d'altezza: 

La Cruz de Fierro con me che butto un sasso simbolizzando qualcosa che vorrei lasciare indietro (magari!!!)

Ho provato a trovare il sasso che ha lasciato Enzo con la scrittura "TROPEA" ma erano troppi....

Il Camino diventa molto sconesso, è lì che poi ha cominciato la farmi male il ginocchio, in forte discesa.

Guardate bene quassù: è il primo "bagno" dopo la Cruz de Fierro.

oiooioiio, come faccio a scendereeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

e ora, pellegrinas del Sud Corea, sfinite:

Saluti, Martina

Ho dormito in una piccola stanza singola, con bagno e balconcino, nel Hostal La Encina. Con tv. Ho pagato 35 Euro, qualcun'altro ha pagato 25 Euro per una stanza singola.... Centrale, pulito, buono per il prezzo.

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04.07.2014 21:04

22. giorno: PAUSA a Ponferrada - solo 11 chilometri passeggiata in città

Ciao a tutti,

oggi niente Camino. Ma visto che mi hanno detto che non va molto bene stare ferma del tutto mi sono guardato quasi tutta la città: di mattina chiacchiere con qualche altro pellegrino, poi visita al castello (6 Euro) che è di fronte al mio Hostal e dopo ho cominciato a cercare nuove scarpe da Trekking: compito molto difficile perchè ho il piede molto snello e normalmente vengono consigliati 1-2 numeri più grandi delle scarpe "normali" perchè così in discesa non picca il dito grande davanti e non causa problemi. Nell'estate scorso in una gita con ACI ho visto un uomo con un dito grande NERO dopo un giorno di discesa, in scarpe da Trekking che utilizzava da anni.

Non avrei mai pensato di dover comprare nuove scarpe per il Camino ma la mia suola è sfinita. Avrei provato di fargli aggiustare in qualche modo ma guardando bene il mio piede sinistro mi sono accorto che ho una pertubanza al lato esterno.

Andando in giro per cercare le scarpe (nell'ufficio turistico qui sono ben preparato per una domanda del genere: mi hanno dato una lista stampata con tutti i negozi che hanno scarpe da Trekking) ho trovato un'estetista che senza appuntamento mi ha trovato 30 minuti per una pedicure. Lei per caso ha fatto da qui il Camino (200 km) proprio un mese fa e ha avuto grandi problemi con dolori, edemi, infiammazioni ecc. Quando ha visto il mio "osso cresciuto lateralmente" mi ha mandato dopo al centro medico, anche per parlare del ginocchio. Io non avrei nemmeno pensato a fare vedere queste cose a un medico ma mi ha detto che lo fanno senza grande formalità: basta la tessera sanitaria italiana.

Detto - fatto: 40 minuti di attesa nel pronto soccorso e la dottoressa mi ha dato Ibuprofene da prendere per bocca nei prossimi giorni per il ginocchio e uno spray da applicare. Visto che oggi con poca passeggiata e senza peso / zaino mi ha fatto male lo stesso allora farò la brava e prendo le medicine. Mi ha consigliato anche di usare il trasporto zaino per la tappa di dopodomani: c'è una forte salita e anche lunghissima e farò anche questo. Non ho voglia di creare danni permanenti.

Dopo pedicure, medico, nuove scarpe mi sono infilata nel cinema e ho pianto quasi 2 ore: tutto il cinema ha pianto. Era una storia dsi 2 giovani che si innamorano e tutti e due hanno cancro. Se traduco il titolo spagnolo in italiano sarebbe: "nati sotto la stessa stella".

Dopo mangiata, ora con la birra-limone in piazza a vedere uomini e donne vestiti da Templari. I Templari erano catolici che quasi 1000 anni fa qui in questa zona hanno protetto i pellegrini dai cattivi.

Dopo preparo lo zaino per domani. Porterò 1-2 giorni le mie vecchie scarpe da Trekking con me, fino a che sono sicura che le nuove non mi procurano problemi con vescicche. Poi li butto. Anche se mi hanno accompagnato diverse volte, .... Niente nostalgia, sono scarpe e basta.

Ho parlato una decina di giorni fa con un ragazzo che anche lui doveva comprarsi scarpe nuove e voleva lo stesso portare quelli vecchi fino a Santiago. Boh. Secondo me è una cavolata sentimentalista.

E dopo, quando farà buio esco e vedo tutto con le lucine accese. C'è un mercato medievale ecc. Peccato che ieri sera ero sfinita: c'era una sfilata con cavalli ecc. Uffa.

Vi saluto, ci sono costumi qui in giro che provo a fotografare.

(più tardi: ecco qualche foto di oggi):

Quassù è il comune di Ponferrada, il mercato dei Templari è nella piazza del comune.

Saludos! Martina

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05.07.2014 17:03

23. giorno: Ponferrada - Villafranca del Bierzo: 25,7 chilometri

Ciao a tutti,

stanotte c'era parecchio rumore nella piazza dove dormivo accanto ma ho dormito lo stesso bene. Mi sono svegliata solo alle ore 9.00! Così a lungo non ho dormito da quando sono in viaggio. Bene.

La giornata ha cominciato con pochissimo dolore nel ginocchio ed ero tutta felice che già stavo meglio ma proprio 500 metri prima dell'ostello per pellegrini (Ave Fenix, NON da consigliare) ha cominciato un dolore così forte che pensavo di non riuscire a fare gli ultimi metri. E' passata poi un italiana che mi ha preso lo zaino e in qualche modo sono arrivata qua. Il posto non è brutto in fondo ma malissimo curato con un bagno da rifare ecc. Ma c'è la cena comunitaria, questa era la ragione per cui ho scelto questo ostello.

Sono proprio accanto a una chiesa che apre ora alle 17.00 che ha la "porta del perdono" che significa: se tu passi questa porta e per problemi di salute non riesci ad arrivare a Santiago hai lo stesso l'assoluzione dei tuoi peccati.

Io ora per sicurezza ci vado a passare li, chi sa se il mio ginocchio mi permette di arrivare a piedi a Santiago. E' proprio un peccato che mi fa male, non ho mai avuto dolori al ginocchio.

Dopo vado alla farmacia: ho parlato ora con una tedesca che avevo già conosciuto a Leon e ha lo stesso problema e ieri gli hanno venduto in farmacia una specie di benda (come una calza elastica aperto da tutti e due i lati) che stringe il ginocchio e dovrebbe dare sollievo. Speriamo bene.

Ecco alcune foto della giornata, cominciando con un signore che ha fatto un tavolino con frutta dove ho comprato ciliegie buonissime:

Una casa con piastrelle al muro esterno: brutto ma non devi mai imbiancare la facciata!

Tante cicogne, e ora anche piantaggioni di vigne! 

Una panchina dedicata ai pellegrini. E accanto un insegna: ancora 194,5 chilometri fino a Santiago:

Vedete voi: sempre nuvole....

Questo è già Villafranca. (sopra e sotto)

Io davanti alla Porta del Perdono, che si apre solo il 25 (che mese non mi ha detto la signora nella chiesa, immagino che lo sanno tutti tranne me) dell'anno santo. Un anno santo è quando il compleanno di San Giacomo - 25 luglio - cade a una domenica.

Su questo prato davanti a questa chiesa ho trovato un quattrofoglio che dedico a Anna:

Così avete visto anche le mie "scarpe per uscire di sera" hahahahah

Di sera musica di giovani che poi ho rivisto anche a Santiago, e dopo: la "quemata":

Rivedo per una terza volta la mia opinione su questo ostello: va bene che l'atmosfera di sera era carino ma giorni dopo ho saputo di chi ha dormito in un letto a castello 3. piano e si è beccato chimici da letto!

Vi saluto, Martina

Ostello: commenti vedete sopra

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06.07.2014 13:44

24. giorno: Villafranca del Bierzo - Ruitelan: 20,8 chilometri, di cui 3 ore pioggia

Ciao a tutti,

freddo e pioggia oggi. Mi manca il caldo di Tropea, spero che i tropeani stanno alla spiaggia anche per me, oggi che è domenica!

Oggi era il secondo giorno con le scarpe nuove e mi sono beccata 4 vesciche: piccole ma alte. Fanno male solo se li trocco e stranamente non molto quando camino. Ho usato il servizio "trasporto zaino" per 4 Euro per la prima volta e il ginocchio con poco peso era abbastanza tranquillo. Il "stringi-ginocchio" non devo usare tutto il giorno, per questo lo messo dopo 3 ore sul ginocchio che non fa male, tanto per prevenzione. Quando avrò finito di scrivere il Blog mi farò la doccia e dopo lo rimetto sul ginocchio destro che è quello che da problemi.

Oggi c'erano 2 possibilità di camminare: per una montagna (su e giù quasi 400 metri) oppure vicino la strada, con pochissimo dislivello, salendo in 20 chilometri circa 150 metri, che non si sente per niente. Domani invece: tutto in salita per ore e circa 21 chilometri: 600 metri più alti fino a Alto del Poio, oppure 12 chilometri di più e riscendere questi 600 metri fino a Tricastella. Nel mio piccolo plano che ho non ci sono ostelli fra l'Alto del Poio e Tricastella, ma dopo mi informerò meglio perchè secondo me sarebbe la migliore idea fare 300 metri di discesa in un giorno e il giorno dopo gli altri 300 metri. Vorrei nuovamente utilizzare il servizio "porta zaino" ma questo ha lo svantaggio che devo prima sapere dove mi fermo.

Come oggi: sono arrivata qua poco dopo le 13.00 e la pioggia ha smesso e normalmente non mi sarei già fermata, ma credo che mi farà bene provare a dormire per la prima volta un po' nel pomeriggio: stanotte ho dormite poco o niente.

Ieri sera ho cambiato un po' la mia opinione sull'ostello dove ero, perchè alla fine l'atmosfera era carina: la cena tutti insieme (oppure quelli che lo vogliono) crea sempre una occasione di parlare meglio che non incontrarsi sul terrazzo e ognuno mangia "pic nic" come vuole o come si è comprato / portato. Dopo c'erano ragazzi intorno a 20-25 anni che hanno fatto musica con gitarra e canto e mi è piaciuto fino al momento che volevano chiedere soldi per questo. Il capo dell'ostello ha detto che questo non lo permette e uno dei ragazzi ha provato a insistire. Questo ha rovinato parecchio l'atmosfera.
Dopo il ostelliere ha fatto una specie di piccolo Show con alcool zuccherato e fuoco e poi c'era già il tempo di andare a nanna.

La colazione per 3 Euro era buonissima, la cena per 7 Euro era.... la qualità di 7 Euro. Non ti puoi aspettare granchè per quel prezzo. Oggi sono in un altro posto con prezzi per mangiare uguali: sono 2 uomini budhisti. Devo dire che l'accolta era migliore che non dai christiani. Uno di questo fa anche massaggi per 10 Euro, e mi sono prenotata. E poi lui aprirà anche le mie vesciche: dicono che è meglio aprirli, speriamo che abbiano ragione.

Qui nel camino francese si riesce a parlare con molto più persone perché ce ne sono molte di più, ma si rimane anche più superficiale, visto che ci si perde più velocemente di vista. Ci sono tantissimi posti per mangiare, fonti, bar, supermercati, ostelli, hotel. Non c'è da lamentarsi. Chi trova questo troppo commerciale: deve fare il Camino del Norte, dopo apprezza potersi riparare in 3 ore di pioggia in 2 bar diversi, come ho fatto oggi. Le pioggia del Camino del Norte (un giorno 3 un altro 4 ore) li ho beccati senza bar in mezzo....

Vado a fare i compiti dei pellegrini: lavare me, lavare qualche vestito, calzini, preparare il letto, e quello che penso di vestirmi domani (non c'è tanta scelta, hahahaha) e poi mi butto sul letto fino a che alle 17.30 mi faccio "curare" e ore 19.30 cena. Colazione dalle ore 6.00 - 7.30. Sono curiosa a vedere se questo viaggio fa si che una volta rientrata a casa non dormirò più fino a tardi. Boh, ma .... se mi conosco rientro velocemente nel ritmo: dormire fino a tardi. :-)

Ecco qualche foto di questa etappa, cominciando con una foto di un altro pellegrino che ha tagliato le sue scarpe per fare si che non li facciano male:

La cena comunitaria. Mi sono accorta che in quel giorno non ho fatto altre foto, pioveva troppo.

Saluti, Martina

OSTELLO: se potete dormite li al secondo ostello del paese, "pequeno Potala". Mi ha piaciuto un sacco: accoglienza gentilissima, pulite le stanze e i bagni, cena e colazione communitaria, ho mangiato BENE. Possibilità di massaggi e si prendono cura di te se hai dolori o altro. MOLTO BUONO, ci ritornerei per farmi una settimana (so che non è possibile, nei ostelli si può dormire solo una notte, con eccezione di Santiago)

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